EDUCATI DA BERSAGLI

giovedì 17 giugno 2010

GLI SCERIFFI DI NOTTINGHAM


Muoriamo per delle idee... va beh, ma di morte lenta....




VOI! Grandi menti pensanti!
VOI! Che vi fate grandi con le vostre ideologie!
VOI! Con le vostre cazzate risparmiate almeno gli ignari astanti!
NOI! Gli ignari astanti ce ne freghiamo delle vostre frenesie!

Avete fretta! Lo sapete che dovete fare in fretta!
Dovete convertire quante più persone oggi che del doman non c'è certezza.
La vostra idea brillante, per la quale oggi morireste,
domani potrebbe fare breccia solo in poche teste!
Siamo sicuri che morireste per il vostro sacro ideale,
quando nemmeno voi convinti siete della sua bontà reale?
Siamo sicuri che morireste per il vostro sacro ideale,
se questo non vi portasse tornaconto personale ?
Abili portavoce di idee campate in aria
siate sinceri con chi costretto perchè senza pecunia
alla tua menzogna si aggrappa, canaglia,
per sfamar la sua cara famiglia.



VOI! Che di questi problemi non ne avete!
VOI! Che rubate ai poveri e ai ricchi date!
VOI! Che avete fatto dello sceriffo di nottingham maestro delle vostre vite!
VOI! Restituite le vite che avete rubato!
NOI! Senza grandi ideali a meno facciamo del vostro aiuto!

VOI! Ricordate quel che disse il generale Cambronne agli inglesi che li intimavano di arrendersi a waterloo?


MERDE!!!

LA DOMENICA DELLE SALME

Dalla sua barba riuscì a salvarsi solo un pettirosso da combattimento...

giovedì 13 maggio 2010


Sono tra 2 fuochi.
impossibile muoversi. impossibile scappare.
Ho 2 soluzioni:
1. aspetto che il fuoco si spenga....
2. cerco di svicolare e mi scotto....

giovedì 15 aprile 2010

Se mai dovessi capitare su questo blog lascia un commento! Mi sento solo! Fammi compagnia!

Diario


Ho deciso di tenere un diario!


Mio caro diario: è così che si inizia no?
Oggi sono tornato a casa! Iniziano le insulsaggini....
Ho mangiato
ho dormito
mi sono svegliato
ho mangiato
sono andato a dormire di nuovo...
Buona notte a domani.


Santa cosa avere un proprio diario!!!!



INDOVINA CHI?

Roma 1° maggio 1945
Mussolini e la sua amante Clara Petacci sono stati fucilati insieme, dai partigiani del Nord Italia. Non si hanno sulla loro morte e sulle circostanze antecedenti dei particolari di cui si possa essere sicuri. Così pure non si conoscono con precisione le colpe, violenze e delitti di cui Mussolini può essere ritenuto responsabile diretto o indiretto nell’alta Italia come capo della sua Repubblica di Sociale. Per queste ragioni è difficile dare un giudizio imparziale su quest’ultimo evento con cui la vita del Duce ha fine. Alcuni punti però sono sicuri e cioè: durante la sua carriera, Mussolini si macchiò più volte di delitti che, al cospetto di un popolo onesto e libero, gli avrebbe meritato, se non la morte, la vergogna, la condanna e la privazione di ogni autorità di governo (ma un popolo onesto e libero non avrebbe mai posto al governo un Mussolini). Fra tali delitti ricordiamo, per esempio: la soppressione della libertà, della giustizia e dei diritti costituzionali del popolo (1925), la uccisione di Matteotti (1924), l’aggressione all’Abissinia, riconosciuta dallo stesso Mussolini come consocia alla Società delle Nazioni, società cui l’Italia era legata da patti (1935), la privazione dei diritti civili degli Ebrei, cittadini italiani assolutamente pari a tutti gli altri fino a quel giorno (1938). Tutti questi delitti di Mussolini furono o tollerati, o addirittura favoriti e applauditi. Ora, un popolo che tollera i delitti del suo capo, si fa complice di questi delitti. Se poi li favorisce e applaude, peggio che complice, si fa mandante di questi delitti. Perché il popolo tollerò favorì e applaudì questi delitti? Una parte per viltà, una parte per insensibilità morale, una parte per astuzia, una parte per interesse o per machiavellismo. Vi fu pure una minoranza che si oppose; ma fu così esigua che non mette conto di parlarne. Finché Mussolini era vittorioso in pieno, il popolo guardava i componenti questa minoranza come nemici del popolo e della nazione, o nel miglior dei casi come dei fessi (parola nazionale assai pregiata dagli italiani). Si rendeva conto la maggioranza del popolo italiano che questi atti erano delitti? Quasi sempre, se ne rese conto, ma il popolo italiano è cosìffatto da dare i suoi voti piuttosto al forte che al giusto; e se lo si fa scegliere fra il tornaconto e il dovere, anche conoscendo quale sarebbe il suo dovere, esso sceglie il suo tornaconto. Mussolini,uomo mediocre, grossolano, fuori dalla cultura, di eloquenza alquanto volgare, ma di facile effetto, era ed è un perfetto esemplare e specchio del popolo italiano contemporaneo. Presso un popolo onesto e libero, Mussolini sarebbe stato tutto al più il leader di un partito con un modesto seguito e l’autore non troppo brillante di articoli verbosi sul giornale del suo partito. Sarebbe rimasto un personaggio provinciale, un po’ ridicolo a causa delle sue maniere e atteggiamenti, e offensivo per il buon gusto della gente educata a causa del suo stile enfatico, impudico e goffo. Ma forse, non essendo stupido, in un paese libero e onesto, si sarebbe meglio educato e istruito e moderato e avrebbe fatto migliore figura, alla fine. In Italia, fu il Duce. Perché è difficile trovare un migliore e più completo esempio di Italiano. Debole in fondo, ma ammiratore della forza, e deciso ad apparire forte contro la sua natura. Venale, corruttibile. Adulatore. Cattolico senza credere in Dio. Corruttore. Presuntuoso: Vanitoso. Bonario. Sensualità facile, e regolare. Buon padre di famiglia, ma con amanti. Scettico e sentimentale. Violento a parole, rifugge dalla ferocia e dalla violenza, alla quale preferisce il compromesso, la corruzione e il ricatto. Facile a commuoversi in superficie, ma non in profondità, se fa della beneficenza è per questo motivo, oltre che per vanità e per misurare il proprio potere. Si proclama popolano, per adulare la maggioranza, ma è snob e rispetta il denaro. Disprezza sufficientemente gli uomini, ma la loro ammirazione lo sollecita. Come la cocotte che si vende al vecchio e ne parla male con l’amante più valido, così Mussolini predica contro i borghesi; accarezzando impudicamente le masse. Come la cocotte crede di essere amata dal bel giovane, ma è soltanto sfruttata da lui che la abbandonerà quando non potrà più servirsene, così Mussolini con le masse. Lo abbaglia il prestigio di certe parole: Storia, Chiesa, Famiglia, Popolo, Patria, ecc., ma ignora la sostanza delle cose; pur ignorandole le disprezza o non cura, in fondo, per egoismo e grossolanità. Superficiale. Dà più valore alla mimica dei sentimenti , anche se falsa, che ai sentimenti stessi. Mimo abile, e tale da far effetto su un pubblico volgare. Gli si confà la letteratura amena (tipo ungherese), e la musica patetica (tipo Puccini). Della poesia non gli importa nulla, ma si commuove a quella mediocre (Ada Negri) e bramerebbe forte che un poeta lo adulasse. Al tempo delle aristocrazie sarebbe stato forse un Mecenate, per vanità; ma in tempi di masse, preferisce essere un demagogo. Non capisce nulla di arte, ma, alla guisa di certa gente del popolo, e incolta, ne subisce un poco il mito, e cerca di corrompere gli artisti. Si serve anche di coloro che disprezza. Disprezzando (e talvolta temendo) gli onesti , i sinceri, gli intelligenti poiché costoro non gli servono a nulla, li deride, li mette al bando. Si circonda di disonesti, di bugiardi, di inetti, e quando essi lo portano alla rovina o lo tradiscono (com’è nella loro natura), si proclama tradito, e innocente, e nel dir ciò è in buona fede, almeno in parte; giacché, come ogni abile mimo, non ha un carattere ben definito, e s’immagina di essere il personaggio che vuole rappresentare.
Pagina di diario, pubblicata su Paragone Letteratura, n. 456, n.s., n.7, febbraio 1988, poi in Opere (Meridiani), Milano 1988, vol. I, pp. L-LII; e anche in Alfonso Berardinelli, Autoritratto italiano, Donzelli, 1998, pp. 29-31

martedì 13 aprile 2010

DELIRIO

Diluviava quel pomeriggio.

Ero uscito per andare all'università nonostante il cattivo tempo che con forza mi spingeva a rimanere in casa, ma la mia buona volontà aveva avuto, in qualche modo, non so come, il sopravvento.


NAturalmente, visto che era una stupenda giornata, l'autobus si faceva attendere, e una volta arrivato, strapieno al punto che da fuori si potevano vedere le facce spiaccicate delle persone ai vetri, mi accorsi che piioveva dentro.

Tante di quelle volte sono rimasto a casa con giornate molto più belle di quelle, perchè , invece, quella volta ho deciso di uscire????


Sta di fatto che sono uscito.

arrivato all università mi informano che non ci sarebbe stata lezione!!!

Cazzo!

Torno indietro. Mi fermo ad aspettare l'autobus.

L'autobus tarda.

Si fa aspettare lo stronzo.

Sotto la pioggia!


La pioggia è acqua! L'acqua è vita! La pioggia è vita! Evviva la vita! Evviva l'acqua! Evviva la pioggia! ..... NO! porc........! la pioggia no! è bella finquando la puoi guardare da dietro una finestra!(non la penserebbe così una qualsiasi dei milioni di persone che ogni giorno muoiono di sete.... :(

Vedo in lontananza un autobus che si avvicina! Finalmente! Eccolo .... è il mio ! si si ...... noooo..... fuori servizio! Scivola via come una foglia portata via dalla corrente....

Immaginatevi per un attimo la strada allagata: un immenso fiume nella foresta. l'autobus: un foglia che scivola via trascinata dalla corrente. Voi ,immobili, sulla sponda del fiume, siete delle formiche. State aspettando la vostra foglia per scendere a valle. Non avette alternative!


Io, allora preso da questi pensieri, non resisto e, tra me e me, penso: "NO! Non siamo tutti formiche! non siamo un nulla in balia del caos! Io sono più grande di una formica!!!"(Quale magra consolazione!!!)

Mi faccio spazio tra la folla. mai mi fu più facile! sembrava stesse passando Mosè! La gente al mio passaggio si spostava! Mi guardavano sconvolti come si guarda un pazzo portato via dai carabinieri! A quel punto, un barlume di lucidità tornò in me, facendomi accendere la lampadina! Mi resi conto che quello che credevo aver pensato lo avevo urlato al mondo intero!!!


Mi fermo un'attimo. Impassibile. poi ci rifletto un po' su, mi giro, guardo gli astanti, lì immobili che mi guardano con tanto di occhi.

Mi credono pazzo! (in realtà chi può dirsi sano? Citando il grande Bukowski: la sanità mentale è un'imperfezione.) Allora, dal momento che mi credono pazzo, dal momento che ogni lasciata è persa, sarò pazzo!!! Che mi credano pazzo! Siamo tutti pazzi! Perchè nasconderlo?


Mi rigiro, faccio un passo come per andarmene, la pioggia continuava a cadere copiosa, mi fermo , torno indietro di qualche passo a mo' di gambero. mi volto verso la fermata, guardo il cielo come in cerca di ispirazione, la pioggia diminuisce, diventa flebile, quasi si arresta del tutto.

Esclamo: vou êtes tombée en enfance!


Guardo la fermata attendendo qualche reazione da chi ,prima , sdegnato mi lesse matto.

VUOTA! La fermata era deserta, tranne per un cagnolino che bagnato come me mi guardava scodinzolando.

L'autobus, mentre deliravo, era passato aveva caricato su la "gente per bene" e se ne era andato via... La corrente stava trasportando la foglia...

nel frattempo aveva ricominciato a piovere copiosamente.


Guardo l'unico spettatore del mio spettacolino delirante, lo chiamo, lui contentissimo viene da me, e ci incamminiamo per il fiume come due vecchi amici.....